Il 25enne era stato arrestato nell’ottobre dello scorso anno con l’accusa di cyberstalking ai danni di una sua ex coinquilina, mercoledì scorso la condanna a 17 anni di carcere. Nell’aprile di quest’anno il giovane aveva deciso di patteggiare la pena consapevole di rischiare una condanna da un minimo di sette a un massimo di 17 anni di prigione.
Ryan S. Lin, 25 anni di Newton nel Massachusetts, è stato condannato dal giudice distrettuale degli Stati Uniti William G. Young a 17 anni di carcere, una volta uscito di prigione il giovane dovrà scontare ulteriori cinque anni di libertà vigilata.
Nell’aprile del 2018 Lin si era dichiarato colpevole di sette capi d’accusa per cyberstalking, cinque per pedopornografia, tre per frodi e abusi informatici e uno per furti aggravati d’identità.
Le prove presentate durante il dibattimento processuale dal procuratore generale aggiunto Brian A. Benczkowski della divisione penale del Dipartimento di Giustizia, dal procuratore Andrew E. Lelling del distretto del Massachusetts, dall’agente speciale Harold H. Shaw dell’FBI Boston Field Office e dal capo della polizia di Waltham Keith MacPherson hanno potuto far luce sui crimini subiti da una giovane donna di 25 anni, ex coinquilina del cyberstalker.
Tutto ha inizio nel maggio del 2016 quando Ryan S. Lin riesce ad entrare nei profili dei social della donna hackerando i suoi account rubando fotografie private, informazioni personali e le voci del diario privato che contenevano dettagli altamente sensibili sulla propria storia medica, psicologica e sessuale.
Il materiale sottratto alla vittima è stato poi condiviso dal cyberstalker con centinaia di persone associate ai profili della donna fino al giorno dell’arresto avvenuto la notte del 5 ottobre del 2017 grazie ad un’operazione congiunta dell’FBI e della polizia di Waltham.