FaceApp, secondo l’FBI è una minaccia al controspionaggio

FaceApp

Secondo un rapporto dell’FBI, l’applicazione per dispositivi mobili FaceApp rappresenta una “potenziale minaccia al controspionaggio”.

Per il Federal Bureau of Investigation, l’applicazione russa FaceApp potrebbe mettere in serio pericolo la sicurezza nazionale.

FaceApp è un’applicazione per sistemi Android e iOS, sviluppata dalla società russa Wireless Lab, in grado di invecchiare o ringiovanire l’immagine di un volto grazie all’utilizzo delle reti neurali.

Secondo la Privacy International, un’organizzazione londinese che difende e promuove il diritto alla privacy in tutto il mondo

In base ai  termini di utilizzo e alla politica sulla privacy di FaceApp, le persone stanno concedendo a FaceApp “una licenza perpetua, irrevocabile, non esclusiva, esente da diritti, a livello mondiale, interamente trasferibile” per utilizzare o pubblicare il contenuto che caricano e FaceApp può tracciare la loro posizione, quali siti web visitano, quando aprono l’app e altri metadati. Nell’applicare filtri alle foto delle persone, FaceApp creerà una mappa biometrica dettagliata dei loro volti, che può essere unica per loro così come per le loro impronte digitali o il DNA.

Lo scorso luglio il senatore americano Chuck Schumer aveva chiesto all’FBI e all’FTC (Federal Trade Commission) d’investigare sulla società russa. Per Schumer l’utilizzo dell’applicazione, da parte dei candidati del partito democratico alle presidenziali del 2020, potrebbe rappresentare una concreta minaccia in termini di sicurezza nazionale e privacy.

Nella lettera indirizzata al senatore democratico, l’FBI mette in evidenza la crescente preoccupazione degli Stati Uniti verso i prodotti realizzati da società tecnologiche straniere. L’Agenzia ha dichiarato che

[…] qualsiasi applicazione mobile o prodotto simile sviluppato in Russia, come FaceApp, può comportare una potenziale minaccia al controspionaggio.

Rapporto_FBI_FaceApp

Secondo Yaroslav Goncharov, amministratore delegato e proprietario della Startup russa Wireless Lab, solo il materiale fornito dagli utenti verrà “elaborato” in cloud (server virtuali) o archiviato per 48 ore, ma non in Russia.

Tutto il materiale viene archiviato su server in terra americana (Amazon Web Services – AWS  e Google Cloud Platform – GCP). La “maggior parte” dei dati presenti sui server, afferma Goncharov, vengono definitivamente cancellati.

 

Fonte:
bbc.com