All’inizio di questo mese un gruppo di hacker ha tentato di violare le reti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’attacco, poi fallito, aveva lo scopo di rubare informazioni sensibili dall’agenzia sanitaria globale.
Il capo della sicurezza informatica dell’OMS, Flavio Aggio, ha dichiarato che gli hacker stavano utilizzando un sito Web infetto nel tentativo di rubare le credenziali dei dipendenti dell’OMS. Aggio ha affermato che gli attacchi informatici contro l’Organizzazione sono moltiplicati in coincidenza dell’inizio della crisi sanitaria legata al coronavirus.
Non si hanno certezze riguardo l’identità degli hacker, ma alcuni esperti di sicurezza ritengono che l’attacco informatico possa essere stato condotto dal gruppo di hacker denominato “DarkHotel”, un gruppo attivo fin dal 2007 che, per oltre un decennio, ha preso di mira diverse entità commerciali e agenzie governative negli Stati Uniti, nel Giappone, in Cina e in altri Paesi.
L’esperto di sicurezza informatica Alexander Urbelis ha dichiarato alla Reuters che, riguardo i tentativi di haching contro l’OMS, gli attacchi hanno avuto inizio lo scorso 13 marzo. Nello stesso giorno gli hacker hanno messo online un sito dannoso che imitava il sistema di posta elettronica interno dell’OMS.
Urbelis ha dichiarato di aver scoperto migliaia di siti Web a tema coronavirus, molti di questi ovviamente sono stati creati allo scopo di rubare credenziali d’accesso e denaro.
Il mese scorso l’OMS ha pubblicato sul proprio sito istituzionale un avviso dove spiega come contrastare eventuali attacchi informatici da parte di hacker. Il testo integrale è disponibile qui.
Fonte: Reuters OMS