Grazie a un’applicazione installata sul proprio pc l’uomo aveva il pieno controllo dell’auto, inoltre l’applicazione gli permetteva di monitorare in tempo reale i movimenti della sua ex ragazza.
L’uomo, un 38enne di Hobart – Tasmania, si è dichiarato colpevole durante un’udienza al “Magistrates Court”, per aver perseguitato la sua ex ragazza.
I magistrati del tribunale di Hobart, hanno appurato che per mesi lo stalker ha perseguitato la propria ex ragazza monitorando i suoi movimenti attraverso un’applicazione installata sul proprio pc. L’uomo è anche accusato d’aver pedinato personalmente la donna.
Dalle indagini è inoltre emerso che l’uomo aveva aiutato la vittima nell’acquisto di una Land Rover, questo gli ha permesso di conoscere il numero identificativo del telaio del veicolo (VIN – Vehicle Identification Number) e quindi di configurare in maniera corretta l’applicazione. I dati venivano acquisiti dallo stalker attraverso il proprio account e-mail associato al dispositivo di rilevamento.
Ero sotto shock e avevo paura per la mia vita quando mi sono resa conto che mi stava perseguitando e aveva il controllo della mia macchina. Quello che ha fatto è spregevole e sto ancora cercando di fare i conti con la portata della violazione e del trauma che ho vissuto.
ha dichiarato la ragazza al giudice durante la prima udienza in tribunale.
Durante la drammatica deposizione la donna è apparsa, agli occhi dei magistrati, una persona molto spaventata e preoccupata per la propria incolumità.
Una notte – racconta la ragazza – mi sono svegliata e ho visto lui in piedi davanti al mio letto. Era in silenzio, a un certo punto mi ha detto sussurrando “sei fortunata che sono solo io e non un ladro o una persona cattiva che avrebbe potuto farti del male”.
La vittima si è resa conto che il suo ex fidanzato la stava controllando da mesi solo quando il suo cellulare è stato rubato dalla propria auto. Accedendo con un laptop sul proprio account di posta, ha notato che in quel preciso istante la propria e-mail stava inviando dei dati di alcune mappe del proprio posto di lavoro, incluso i riferimenti di dove aveva parcheggiato la propria auto.
Ero scioccata e avevo paura che mi potesse fare del male quando mi sono resa conto che mi stava perseguitando e aveva il controllo della mia macchina. Non avevo un telefono per chiedere aiuto, non volevo dirgli che sapevo di lui. Ho preso in prestito un telefono e ho chiamato mio padre.
Un quaderno recuperato dalla polizia nella casa dell’uomo conteneva molti dettagli personali della vittima, come le date dei corsi di formazione che la donna avrebbe voluto frequentare e un elenco di luoghi frequentati recentemente dalla propria ex.
Il procuratore della Corona Elizabeth Avery ha descritto il comportamento dello stalker come “premeditato e calcolato”.
Il tribunale di Hobart ha dichiarato che se l’uomo verrà condannato per stalking, il suo nome verrà inserito nel registro di protezione della comunità per un tempo massimo di 15 anni, a meno che il giudice ritenga che non vi sia alcun rischio di recidiva.
L’avvocato della difesa presenterà le proprie richieste durante la seconda udienza che si terrà il prossimo dicembre, ma già si è appreso che la difesa ha chiesto, ottenendo parere favorevole da parte del giudice, la possibilità che l’uomo, se condannato, sconti la pena in lavori di pubblica utilità.
Fonte: The Drive