Violati 500 mila account di posta elettronica certificata (PEC). Secondo alcune indiscrezioni l’attacco hacker dello scorso 12 novembre avrebbe colpito il centro dati Telecom di Pomezia, sia Repubblica che La Stampa danno per certa questa notizia.
Fra gli account compromessi anche 98 mila PEC di magistrati, militari e funzionari del C.I.S.R. (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica). Una delle prime conseguenze dell’attacco informatico è stato un forte disservizio su tutto il territorio italiano dei servizi informatici degli uffici giudiziari dei distretti di Corte d’appello.
“L’attacco è stato il più grave da gennaio di quest’anno, ha avuto ricadute importanti, ma con il governo vi stavamo lavorando da tempo. La situazione risulta sotto controllo”, ha voluto precisare il vicedirettore generale responsabile della sicurezza informatica del governo (DIS – Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) Roberto Baldoni, al termine di un tavolo tecnico presieduto dal primo ministro Giuseppe Conte che si è tenuto lunedì scorso a Roma.
Dai dati in possesso al DIS sembrerebbe che l’attacco informatico sia cominciato lo scorso 12 novembre; gli autori appartengono ad un gruppo di hacker provenienti dall’estero.
Da parte sua Telecom ha cercato di arginare il problema della privacy e della sicurezza dei propri clienti inviando a tutti gli account interessati una mail contenente un link per ottenere il reset della propria password.